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#FoodAdventure. Stella Australis: sulla rotta dei grandi esploratori! –

Continuiamo il percorso della rubrica #FoodAdventure. Dopo aver ascoltato i racconti sul suo viaggio nelle puntate precedenti, Manuela Ricci  torna per descriverci il suo passaggio a sud del mondo. Da Buenos Aires alla Patagonia doppiando il mitico Capo Horn!

(se volete riprendere il viaggio da dove lo abbiamo lasciato leggete prima l’articolo precedente)

“Una volta giunti ad Usuhaia, alla “Fine del Mondo”, mi aspettava quella che si può definire una delle più belle ed uniche esperienze di viaggio che si possono provare: raggiungere, sbarcare e doppiare Capo Horn!

(Ndr durante la stagione 2015/2016 si è riusciti a doppiare Capo Horn solo 3 volte…una di queste io ero lì!)

Cartina

Preparo in anticipo ogni viaggio: sono convinta che un vero viaggio inizia a casa, tra mappe, guide ed informazioni utili pubblicate qui e lì sul web. Questo, in modo particolare, ha richiesto informazioni di tipo tecnico: cosa mettere in valigia è stato il punto focale. Partivo per una navigazione che viene definita “Spedizione”.

Australis

L’imbarco ad Usuhaia è preceduto, nel primo pomeriggio, dal check-in al terminal crociere dove vengono consegnati i bagagli ed assegnate le cabine. L’emozione aumenta sempre più, il cielo plumbeo arricchisce l’atmosfera di suspence che avvolge l’inizio di questa avventura: finalmente a bordo.

imbarco

Primo appuntamento il briefing con l’equipaggio che spiega ( le lingue parlate a bordo sono esclusivamente inglese e spagnolo ) quello che saranno le attività nei giorni a venire.

briefing

Come detto questa è una “spedizione” quindi a bordo non ci sono sale da ballo, casinò o centri benessere, ma esclusivamente cabine, sala ristorante e due saloni con il bar. Queste sale fungono da punto ritrovo per gli sbarchi, da sale briefing  ed anche da sale relax magari per il dopo cena. L’intrattenimento a bordo è fatto di documentari e spiegazioni dettagliate su quello che si va a vedere, quindi “storia dei ghiacciai”, racconti di viaggio dei grandi esploratori (ricordo che si percorre la rotta di Magellano attraversandone il mitico stretto), si parla di Darwin e dei pinguini.

Sottolineo trattasi di un viaggio per cui bisogna essere preparati.

Si salpa e l’attesa è finita. Ore 5 sveglia, un caffè veloce e l’appuntamento è in una delle sale; abbigliati di tutto punto con giubbotti salvagente e stivali, si spera di compiere l’impresa, sbarcare e doppiare a Capo Horn.  Arriva l’ok, quindi al via le procedure di sbarco.

Non credo ai miei occhi … davanti a me nel buio del mattino il mare nero…l’isola di Capo Horn nera, e tanti punti rossi che piano piano salgono sulla scaletta di legno che porta al faro dell’isola.

Un’ immagine che non dimenticherò mai !

Dopo questa incredibile esperienza si risale a bordo e la felicità si fa assoluta quando ci viene comunicato che stiamo doppiando l’impervio Capo HornLa navigazione nei giorni successivi prosegue e le tappe che si succedono sono una più bella dell’altra, le emozioni sono sempre al massimo. La Baia di Wululaia, dove anche il celebre Darwin attraccò nel corso del suo celebre viaggio, e la scalata al “Cerro” da dove si gode di un panorama mozzafiato.

 

Attraversiamo un bosco e poi la vista incredibile di un ghiacciaio, sembra quasi si possa toccare! L’ultima tappa è Isla Magdalena, dove una colonia di pinguini vive indisturbata. Scendiamo e passeggiamo in mezzo a questi meravigliosi animali che vanno di qua e di là senza quasi accorgersi della nostra presenza.

 

Difficile, se non impossibile, raccontare questo viaggio in poche righe, sono tante e tutte incredibili le cose che si vedono, tanti i racconti che permeano il percorso e ne fanno un’esperienza unica.

Posso però chiudere con un CONSIGLIO, valevole per qualsiasi viaggio, vicino o lontano che sia,  e soprattutto per quelli fuori dal comune come questo, mai partire impreparati.

“Buon Viaggio “ a tutti !

 

Manuela Ricci – Blogger di Viaggi