La Dottoressa Paola Lazzari torna nella nostra rubrica del sabato per parlarci di un problema che colpisce le mamme in attesa. Questa settimana parliamo di smagliature in gravidanza.
Le smagliature rappresentano il disturbo più frequente e temuto dalle donne in gravidanza, dovuto ai continui cambiamenti ormonali e di peso che si susseguono nel corso dei 9 mesi.
Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta e quali armi abbiamo per combatterle.
Cosa sono le smagliature
Le smagliature, conosciute anche come striae atrophicae o striae distense sono una manifestazione molto frequente caratterizzata da atrofia e riduzione di spessore della cute. Si presentano come bande lineari singole o multiple, ben delimitate, parallele tra loro, separate da tratti di cute sana. Istologicamente sono cicatrici dovute alla frattura delle fibre di collagene a livello del derma, lo strato più profondo della pelle.
Le sedi maggiormente interessate dalle smagliature in gravidanza sono: l’addome, i fianchi e il seno.
Su addome e fianchi, dove le linee di tensione cutanea sono orizzontali, le smagliature sono verticali, mentre sull’areola mammaria sono a raggiera.
Le smagliature in gravidanza
Come accennato in precedenza le smagliature in gravidanza sono molto frequenti e ne soffre più del 50% delle donne in attesa. La loro insorgenza è più frequente nel secondo e terzo trimestre di gravidanza quando diminuisce la tolleranza al glucosio e aumenta la concentrazione degli ormoni steroidei nel sangue. In genere ne sono più colpite le donne giovani e le primipare.
La comparsa delle smagliature è legata sia a cause ormonali che a fattori meccanici.
In gravidanza si hanno variazioni ormonali tra cui l’aumento di cortisolo, ormone che indebolisce le fibre elastiche, il collagene e i mucopolisaccaridi che formano l’impalcatura che sostiene il derma. I fattori meccanici invece sono dovuti alle rapide variazioni del volume cutaneo in gravidanza. Inoltre le smagliature in gravidanza possono manifestarsi nelle donne con predisposizione genetica, in particolare nelle donne che presentano una variazione dei geni implicati nella degradazione del collagene.
Prevenire le smagliature in gravidanza
Numerosi sono i prodotti cosmetici (creme, emulsioni, sieri) da applicare localmente. Particolarmente indicati quelli a base di sostanze elasticizzanti come:acido boswelico, elastina, collagene, vitamina E, antiossidanti, acido ialuronico e olii (di oliva, di mandorle dolci, e di germe di grano).
L’uso di tali prodotti, da applicare con costanza tutti i giorni, è importante poiché favorisce l’elasticità dei tessuti e limita l’insorgenza di questo inestetismo. Anche lo stile di vita può influenzare la comparsa delle smagliature: è importante seguire un’alimentazione equilibrata ricca di acqua, proteine, vitamine e antiossidanti, tutti elementi che favoriscono l’elasticità della pelle.
Sicuramente incidono anche le variazioni di peso: sia gli aumenti importanti, che i bruschi dimagrimenti. Il fumo incide sull’insorgenza delle smagliature in quanto rende la pelle meno elastica. L’esercizio fisico è utile, ma senza sottoporsi a sforzi troppo intensi.
Le smagliature dopo il parto
Cosa succede dopo il parto? L’evoluzione delle smagliature può essere varia: in alcuni casi le smagliature restano per sempre, mentre in altri, possono andare incontro a parziale remissione diventando più sottili, con superficie pieghettata e depressa al tatto e mimando l’aspetto di una cicatrice atrofica.
Anche il colore cambia: dopo la fase iniziale infiammatoria, rosa, rosso-violetto o rosso-bluastro, la smagliatura diventa, in una fase successiva, cicatriziale, bianco madreperla o avorio.
Nella maggior parte dei casi ahimè, non è possibile eliminare le smagliature ma è possibile migliorarne l’aspetto in modo che possano mimetizzarsi con la cute sana.
I trattamenti per le smagliature
Dopo il parto e l’allattamento si possono prendere in considerazione diversi trattamenti, tra cui:
- I peeling chimici a base di differenti tipi di acidi , tra cui l’acido glicolico e l’acido salicilico, il cui scopo fondamentale è quello di provocare lo scollamento profondo della pelle atrofica nelle zone trattate, per poi favorire la neosintesi di tessuto cutaneo attraverso la stimolazione dei fibroblasti.
- La radiofrequenza ,che attraverso il calore stimola la cute a produrre collagene ed elastina.
- I laser , che hanno segnato un’ importante svolta nel trattamento degli inestetismi della pelle. Laser di varie tipologie vengono utilizzati nel trattamento delle striae e sembrano offrire buone prospettive. Il pulsed dye laser a 585 nm esercita un modesto effetto benefico sull’aspetto delle lesioni ed il laser ad eccimeri a 308 nm sembra essere in parte efficace . Anche la luce pulsata (IPL) si è dimostrata utile ed ha effetti collaterali minimi così come il laser CO2 short pulsed, che agisce vaporizzando i tessuti: è ideale nei casi di pelle molto rovinata e poco elastica, poiché non solo elimina gli strati più superficiali ma è anche in grado di determinare un’importante contrazione delle fibre collagene ed elastiche presenti nel derma rendendo la pelle molto più tonica. Inoltre, va ricordato che i laser e le luci che emettono una radiazione UVB hanno mostrato di poter ripigmentare le lesioni .
- La carbossiterapia, che consiste nell’iniettare sottocute anidride carbonica medicale, che migliora l’ossigenazione dei tessuti ed incrementa il turn-over cellulare. Le smagliature più recenti possono essere rimosse molto velocemente con questa metodica e risulta molto efficace anche su quelle meno recenti.
Ancora una volta care mamme vi ricordo che in gravidanza non dovete rinunciare alla vostra bellezza e oggi grazie alla medicina estetica è possibile “ rimediare” nella maggior parte dei casi.
Se avete domande specifiche inviatemi una mail e vi risponderò appena possibile!
Dott.ssa Paola Lazzari
Specialista in Ostetricia e Ginecologia